Editoriale del Segretario Generale Cari amici, i medici hanno preferito tenermi in osservazione per un altro giorno.
Questi due giorni mi sono serviti per riflettere sul da farsi, anche se credo che sarò ancora più determinato nel proseguire il mio sciopero della fame.
Volevo ringraziarvi tutti.
A partire dai quadri sindacali che si sono mobilitati per veicolare il nostro messaggio e che hanno consentito anche nel circuito mediatico locale di far uscire le nostre denunce.
Mi dispiace molto che sia stato necessario dovermi sentire male per bucare lo schermo e l’omertà che in parte ancora resiste.
Ma su tutto il circuito dei giornali online, che sta diventando prevalente rispetto a quello cartaceo, la notizia è stata tra le più seguite e le più riportate. Contestualmente, nel circuito dei social network c’è stato un riscontro enorme e per questo ringrazio tutti.
Purtroppo, però, ci sono soggetti che sono in questo momento al potere e che dimostrano ogni giorno di più di non essere dei buoni interpreti di una logica democratica e costituzionale, per quanto però vogliano mantenere gli scranni di rappresentanza delle Istituzioni. Attenzionare il mio sacrificio, significa attenzionare le responsabilità che fanno riferimento all’attività di repressione, all’attività in violazione dei principi fondanti della Costituzione e anche in relazione all’apparato della sicurezza e al trattamento indegno che oramai gli è riservato.
Non vi è più nessuna considerazione di noi e ogni asino che raglia, finiamo alla sbarra. Ci fanno lavorare in ambienti luridi, non ci formano, non ci forniscono equipaggiamenti e ambienti di normale dignità rispetto a qualsiasi altro professionista.
Tutto questo è inaccettabile. La nostra è una battaglia per la dignità del nostro servizio e della nostra condizione. Noi dobbiamo lavorare per servire questo Paese e, come dico tutti i giorni e come mi è stato suggerito in un commento su Facebook, non il “Mandarino” di turno. Andiamo avanti.
Anche se il fisico mi ha ceduto in parte, mi riprenderò presto. Sono certo che questa settimana proseguirò ma sono ancor più corroborato nello spirito.
Un abbraccio a tutti e grazie per la vicinanza, il sostegno e l’affetto.
Questi due giorni mi sono serviti per riflettere sul da farsi, anche se credo che sarò ancora più determinato nel proseguire il mio sciopero della fame.
Volevo ringraziarvi tutti.
A partire dai quadri sindacali che si sono mobilitati per veicolare il nostro messaggio e che hanno consentito anche nel circuito mediatico locale di far uscire le nostre denunce.
Mi dispiace molto che sia stato necessario dovermi sentire male per bucare lo schermo e l’omertà che in parte ancora resiste.
Ma su tutto il circuito dei giornali online, che sta diventando prevalente rispetto a quello cartaceo, la notizia è stata tra le più seguite e le più riportate. Contestualmente, nel circuito dei social network c’è stato un riscontro enorme e per questo ringrazio tutti.
Purtroppo, però, ci sono soggetti che sono in questo momento al potere e che dimostrano ogni giorno di più di non essere dei buoni interpreti di una logica democratica e costituzionale, per quanto però vogliano mantenere gli scranni di rappresentanza delle Istituzioni. Attenzionare il mio sacrificio, significa attenzionare le responsabilità che fanno riferimento all’attività di repressione, all’attività in violazione dei principi fondanti della Costituzione e anche in relazione all’apparato della sicurezza e al trattamento indegno che oramai gli è riservato.
Non vi è più nessuna considerazione di noi e ogni asino che raglia, finiamo alla sbarra. Ci fanno lavorare in ambienti luridi, non ci formano, non ci forniscono equipaggiamenti e ambienti di normale dignità rispetto a qualsiasi altro professionista.
Tutto questo è inaccettabile. La nostra è una battaglia per la dignità del nostro servizio e della nostra condizione. Noi dobbiamo lavorare per servire questo Paese e, come dico tutti i giorni e come mi è stato suggerito in un commento su Facebook, non il “Mandarino” di turno. Andiamo avanti.
Anche se il fisico mi ha ceduto in parte, mi riprenderò presto. Sono certo che questa settimana proseguirò ma sono ancor più corroborato nello spirito.
Un abbraccio a tutti e grazie per la vicinanza, il sostegno e l’affetto.