Editoriale del Segretario Generale Il quotidiano on line Huffington Post (Gruppo Espresso/Repubblica) ha ospitato nei giorni scorsi una lettera del SAP al Premier Matteo Renzi relativa all'ormai prossimo concorso pubblico esterno per 320 Ispettori.
Non si sono chiusi i bandi interni per Vice Sovrintendente e Vice Ispettore, si parla di Riordino delle carriere (senza soldi) e non si dà attuazione al Ruolo Speciale, i colleghi pagano sulla pelle viva i ritardi e le inefficienze della nostra Amministraziome negli ultimi dieci anni in termini di corsi, concorsi e formazione e questi che cosa si inventano?
Un concorso esterno per Ispettori che costerebbe ben 26 volte in più rispetto ad un analogo bando interno per lo stesso numero di posti!
Dimostri adesso il Presidente del Consiglio di essere attento, come dice e rivendica spesso, ai conti dello Stato!!!
Nella nostra autonomia la vostra libertà.
Non si sono chiusi i bandi interni per Vice Sovrintendente e Vice Ispettore, si parla di Riordino delle carriere (senza soldi) e non si dà attuazione al Ruolo Speciale, i colleghi pagano sulla pelle viva i ritardi e le inefficienze della nostra Amministraziome negli ultimi dieci anni in termini di corsi, concorsi e formazione e questi che cosa si inventano?
Un concorso esterno per Ispettori che costerebbe ben 26 volte in più rispetto ad un analogo bando interno per lo stesso numero di posti!
Dimostri adesso il Presidente del Consiglio di essere attento, come dice e rivendica spesso, ai conti dello Stato!!!
Nella nostra autonomia la vostra libertà.
LA LETTERA DEL SAP AL PREMIER RENZI
Signor Presidente del Consiglio,
con la presente voglio metterLa al corrente di alcune decisioni che riguardano il Ministero dell’Interno, distintamente il Dipartimento della pubblica sicurezza, che incidono non poco sul bilancio dello Stato.
Voci di corridoio, infatti, affermano e confermano che entro fine anno sarà emanato un pubblico concorso per circa 320 Ispettori della Polizia di Stato.
Una notizia, questa, già carpita in ambienti ministeriali da settimane e che oggi rileviamo con maggiore insistenza ed energia.
Ci limitiamo a far notare sommessamente che, in un momento storico così delicato, dove le risorse pubbliche sono sempre meno, dove le politiche di spending review dispongono tagli e sacrifici (che noi Poliziotti viviamo sulla pelle ogni giorno), indire un pubblico concorso - esterno - per Ispettori di Polizia significa spendere inutilmente soldi che già sono limitati e contingentati.
Consapevoli della Sua sensibilità in materia, è appena il caso di ricordare che l’assunzione per pubblico concorso di 320 Ispettori comporterebbe un costo di circa 13 milioni di euro l’anno. In luogo del concorso esterno noi chiediamo un concorso interno che, se fosse sempre per 320 posti, costerebbe appena mezzo milione di euro l’anno. 13 milioni contro mezzo milione, parliamo di una spesa di 26 volte superiore! Se invece, utilizzando tutti i 13 milioni, si volesse bandire un concorso interno per un numero molto più alto di posti, potremmo “sfornare” con la stessa spesa oltre 8.000 Ispettori!
Voglio anche rammentare che è tuttora in svolgimento un concorso interno per 1.400 Ispettori di Polizia.
Pure in questo caso, per accrescere il numero di ufficiali di polizia giudiziaria fondamentali per l’intelligence e le indagini, è opportuno “allargare” la platea a tutti idonei, come abbiamo più volte già chiesto.
Come sa non sono tenero nei confronti dell’azione del Governo da Lei presieduto in materia di sicurezza perché, proseguendo un percorso di tagli e ridimensionamenti avviato dai precedenti Esecutivi, anche nel 2015 abbiamo patito la falce della spending review in materia di riduzione degli organici – le 2.500 assunzioni annunciate non compensano le carenze di organico di 18.000 unità, sono semplicemente in linea col turn over al 55% e soprattutto i nuovi agenti arriveranno solo a fine Giubileo -, il taglio degli uffici e dei presidi, il vestiario di servizio insufficiente che costringe le donne e gli uomini in divisa a comprarsi a proprie spese parti dell’uniforme, la compressione degli aggiornamenti professionali: i nostri migliori uomini non hanno più modo di formarsi alla scuola investigativa (Polgai) di Brescia e solo un operatore su 10 ha svolto il previsto corso di controllo del territorio a Pescara.
Sono esempi, ma potrei proseguire. Dopo l’attentato di Charlie Hebdo, col pericolo terrorismo alle porte e con l’emergenza profughi destinata a crescere, senza contare i consueti, “ordinari” problemi di ordine e sicurezza pubblica, ritengo che esistano motivi di necessità ed urgenza per posticipare i concorsi pubblici nella Polizia di Stato, con l’esclusione di quelli relativi all’accesso nelle qualifiche iniziali che, anzi, vanno incrementati cercando di superare la barriera del turn over al 55%.
Valorizziamo, invece, le professionalità già presenti nella Polizia di Stato, sblocchiamo i concorsi interni fermi da un decennio, diamo ai nostri operatori, molti dei quali diplomati e laureati, la possibilità di poter crescere e servire al meglio il proprio Paese. Tutto questo risparmiando fior di risorse pubbliche, senza buttare via altri soldi.
Sull’altare della spending review abbiamo sacrificato tutto, non sacrifichiamo adesso il buon senso.
Gianii Tonelli