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Martedì 14 giugno si è svolto il secondo incontro di natura "tecnica" sul riordino delle carriere.
Le novità sono poche per non dire pochissime ma ciò che più conta è che man mano si comprendono sempre più le fregature che si celano in questa manovra. Di poco conto che sia stato tolto in fase transitoria la quota riservata per l’accesso al ruolo dei sovrintendenti con meno di 40 anni di età,
oppure che per la promozione a Sostituto Commissario non si debba aver riportato nell’ultimo quinquennio una sanzione più grave della pena pecuniaria anziché del richiamo scritto.
Oppure ancora che siano stati aumentati di 200 posti le unità previste per ruolo direttivo speciale anche se per contro suddivise in 6 annualità. Invariata la pessima invenzione del surrogato "cinese" degli incarichi speciali attribuibili alle qualifiche apicali di ciascun ruolo. Le nostre valutazioni, pertanto, restano sempre le stesse: questo non è un vero riordino ma un parziale ripianamento delle carenze organiche di ciascun ruolo con in aggiunta l’attribuzione di un assegno alquanto misero per l’incarico speciale. Invero qualcosa in più sembra esserci e riguarda la quota economica del personale che sarà destinatario della dirigenzializzazione. Proviamo a fare due conti. Circa 31,5 milioni sono destinati al personale non direttivo e non dirigente e circa 4,5 milioni all’attuale personale direttivo, ciò significa che il personale non direttivo si vedrebbe riconosciuti all’anno mediamente euro 321,00 mentre il personal direttivo euro 1.956,00. Altra questione di cui si è discusso riguarda l’eventuale possibilità che gli 80,00 euro una tantum diventino strutturali e riversati sul riordino per il corrispondente di 32,00 euro netti in quanto il 62% costituisce prelievi e tassazioni. Al riguardo SAP, COISP e CONSAP hanno posto una pregiudiziale in quanto la sottrazione di questi emolumenti dalla retribuzione per essere riversati sul riordino coinvolgerebbero una sola parte del personale diversamente da quanto accadrebbe se venissero destinate al contratto di lavoro. Si pensi che la proposta di riordino prevede per i ruoli di base un primo riconoscimento economico (con l’assegno di responsabilità) dopo 25 anni di carriera. Questo significa che a tutto il personale con meno di 25 anni di servizio saranno tolti gli 80,00 senza vedersi riconosciuto alcunché. Ora che nessuno ci venga a dire che il riordino premia i giovani e che non è solo per i funzionari. Per quanto riguarda gli 80,00, invece, riteniamo debbano essere stabilizzati con un contratto di lavoro in modo che possano riguardaretutto il personale. Si potrebbero evidenziare infinite illogicità ma per concludere ci permettiamo di porre l’attenzione solamente su una questione. Si pensi all’Assistente Capo con più di 25 anni di servizi, al Sovrintendete Capo e al Sostituto Commissario nel momento in cui si accingeranno ad un concorso per il transito nella qualifica superiore, vincendolo riceveranno in premio la perdita dell’assegno di incarico speciale rischiando addirittura di regredire in termini di trattamento economico. Lo ribadiamo, siamo ancora lontani da un vero riordino delle carriere che consenta al personale un percorso di carriera aperto dalla base. Si proceda immediatamente attivando le norme già esistenti ripianando le carenze organiche per ciascun ruolo e si dia attuazione al Ruolo Speciale, dopodiché con le poche risorse si proceda ad un riordino a step cominciando dai ruoli di base. Senza il ripianamento chi non ha avuto la possibilità di progredire in carriera per la colpevole inerzia dell’amministrazione nel bandire i concorsi, da questo riordino rischia di essere danneggiato due volte, prima perché non ha potuto accedere ai concorsi e poi perché rischiadi essere tagliato fuori dal riordinamento o comunque di partire da un punto più basso rispetto a quello che gli spetterebbe di diritto. Sul nostro sito è reperibile la bozza di sintesi fornita dall’amministrazione.