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A giorni sarà possibile conoscere i contenuti della legge di stabilità. Per noi è molto importante perché avremo contezza di quelle che sono le risorse che saranno stanziate per il potenziamento dell’intero comparto sicurezza e difesa, sia dal punto di vista delle assunzioni che dal punto di vista logistico. Prime indiscrezioni nei giorni scorsi, hanno parlato di circa 6000 assunzioni in polizia per il triennio 2019-2021, oltre allo sblocco del turn over.
Questo, come previsto dal punto 23 relativo alla sicurezza, contenuto nel contratto di Governo, permetterà di colmare le vacanze di organico generatesi in questi anni a causa dei tagli dissennati effettuati dal precedente Governo, che hanno visto solo nella Polizia di Stato, circa 20.000 uomini in meno. Questo esecutivo sta dimostrando di avere la sicurezza tra le sue priorità, rispettando quanto annunciato nelle fasi programmatiche, partendo dalle assunzioni e passando anche al potenziamento di mezzi e strutture. Così come la nuova delega deliberata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, relativamente al Riordino delle Carriere, che ha accolto le osservazioni formulate in sede di audizione parlamentare, in cui era relatore il nostro ex Segretario Generale, onorevole Gianni Tonelli.
Per noi del Sap è motivo di orgoglio oltre che un incoraggiamento a continuare sulla strada intrapresa. Negli scorsi anni, tantissime sono state le denunce su tutto il territorio nazionale, relativamente alla carenza di personale e mezzi. Si pensi ai 61 giorni di sciopero della fame per denunciare caschi marci e giubbotti antiproiettile scaduti, oppure le campagne “Chi difende i difensori”, che ci hanno sempre visto in prima linea per suggerire protocolli e strumentazioni idonee, affinché l’operatività dei colleghi su strada fosse tutelata. Tante sono state infatti le nostre iniziative e le nostre proposte: dalla distribuzione di spypen per riprendere quanto avviene in servizio, alla distribuzione di guanti antitaglio, all’organizzazione di corsi di formazione professionale. Il tutto per sopperire alle carenze della nostra Amministrazione. Carenze che il Sap, sporcandosi le mani, ha sempre denunciato, nonostante i silenzi e la connivenza del cartello consortiero.
Un’altra nostra battaglia, un’altra nostra richiesta, anche a livello mediatico, è stata quella per la dotazione della pistola taser, strumento fondamentale che evita il contatto fisico tra operatore e soggetto fermato. Contenuta nel programma di Governo, ha trovato anch’essa attuazione, infatti la pistola taser è stata introdotta operativamente in alcune città e ha già prodotto i primi importanti risultati. Strumenti utili come il taser o la proposta di telecamere su divise, auto di servizio e celle di sicurezza, sono contenute nella nostra proposta di idonee garanzie funzionali, tema centrale della nostra campagna per l’anno in corso, “Chi difende i difensori”. Le telecamere sono strumento di verità e trasparenza che permettono di registrare l’intervento di Polizia, a tutela sia dell’operatore che del soggetto sottoposto a controllo. Il tutto per non incorrere in false denunce, linfa vitale di chi cavalca in maniera strumentale presunti abusi da parte delle forze dell’ordine.
 
Tutte le altre nostre proposte sulle garanzie funzionali (che potrete leggere nel dettaglio sul nostro sito Sap Nazionale cliccando sul banner della campagna “Chi difende i difensori”) prevedono idonei protocolli operativi e regole di ingaggio, in modo tale da avere un quadro preciso che indichi in maniera preventiva, quando e in che modo, utilizzare armi e mezzi di coazione fisica; chiediamo la tutela della funzione, con la modifica dell’articolo 335 del codice di procedura penale, relativamente al registro della notizia di reato affinché, prima di procedere, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello territorialmente competente effettui una previa valutazione di garanzia dei fatti aventi origine e causa nel servizio di Polizia e, con atto motivato, disponga l’archiviazione qualora le con-dotte degli operatori di polizia rientrino nelle ipotesi di cui agli articoli 51, 52, 53 e 54 del codice penale; chiediamo tutela legale fornita dall’Amministrazione, affinché la stessa debba, con professionisti incaricati, poter partecipare al procedimento in rappresentanza degli operatori dal momento che questi non hanno agito per conto proprio ma nello svolgimento dei compiti istituzionali per i quali erano stati comandati; chiediamo inasprimento delle pene per oltraggio a pubblico ufficiale, sia per una questione di autorevolezza dell’operatore e del suo servizio, sia per dissuadere dal commettere questa tipologia di reato; chiediamo norme a tutela del personale ferito in servizio, cosicché l’operatore possa accedere ai servizi sanitari in regime di esenzione ticket, con conclusione in un anno del procedimento di riconoscimento della dipendenza della malattia da causa di servizio.
Ecco cari colleghi, molte delle nostre proposte, frutto di anni di battaglie, oggi sono realtà. E il tutto nel pieno interesse dei colleghi, perché a noi questo importa. Siamo fiduciosi, crediamo nel cambiamento, e i primi risultati ci hanno dato ragione. Questa è l’era del Sap 3.0. Non è un traguardo, ma l’ennesimo punto di inizio per fare ancora meglio e di più, sulla scorta di anni e anni di duro lavoro e battaglie vinte, anni in cui la consorteria, per clientelismo e interessi di carriera, ha preferito nascondere la polvere sotto al tappeto.
*Editoriale del Segretario Generale Stefano Paoloni  tratto dal SAP Flash del 05/11/2018