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Editoriale del Segretario Generale Il Governo Renzi ha dimostrato, con il voto alla Camera relativo al ddl di conversione del decreto anti-terrorismo, di non avere la sicurezza tra le sue priorità.  E lo ha dimostrato concretamente e senza ombra di dubbi.
Nella mattinata del 26 marzo ero in piazza, a Montecitorio, con tanti amici SAP e con le ragazze e i ragazzi idonei non vincitori. Secondo giorno di presidi e mobilitazione davanti ai "palazzi del potere", in concomitanza col voto parlamentare. Incontri con deputati e senatori che sono scesi a parlarci, telefonate con vari esponenti politici e segreterie di partito, tensione nei volti soprattutto di questi ragazzi: in ballo, infatti, c’era un nostro emendamento per l'assunzione degli idonei in Polizia, presentato dall'on. Nicola Molteni della Lega Nord.  In maniera accorata il parlamentare, del quale mi onoro di essere amico, ha presentato e difeso il suo emendamento davanti agli altri deputati.
Partono le dichiarazioni di voto - che seguo in diretta dal presidio di Montecitorio con tutti i presenti tramite tablet e smartphone - e registro le prese di posizione di Forza Italia, del Movimento Cinque Stelle, di Fratelli d’Italia e addirittura di Sel (poi ritirato) a favore dell'emendamento Molteni/SAP.  Si vota. Chi dirige i lavori alla Camera fa sapere che c'è il parere contrario del Governo a quell'emendamento ed altri. Parere contrario “sentite le Amministrazioni”, si fa sapere. 



E’ questo uno dei passaggi più gravi che mi ha dato la nausea, nel vero senso della parola.
Il dubbio che “Mamma Amministrazione” ci avesse venduto lo avevamo manifestato come SAP un anno fa, ma queste sono prove incontrovertibili.
Anche perchè, pochi giorni prima di questo voto, la senatrice Stefania Pezzopane del Pd aveva risposto così con un sms ai ragazzi idonei non vincitori: “Il Governo è diviso. I colleghi della Camera ci stanno provando ma i vertici della polizia stanno di traverso”. I nostri vertici prendono ordini dalla politica, mi pare ovvio...
Ma non è scritto da nessuna parte che debbano continuare a star seduti su certe “cadreghe” se la politica dà input contro la polizia e contro colleghi!!!

A quel punto, in aula, dalla maggioranza qualche parlamentare decide un pó "ponziopilatescamente" di astenersi dal voto per non mettere il proprio avallo all'infamia che si sta facendo a millle giovani che sognano la divisa della Polizia e dei quali c'è bisogno come il pane. Il voto elettronico si conclude e il risultato è scontato: l'emendamento non passa, uno scoramente generale si abbatte su chi mi sta attorno e spunta tra i ragazzi anche qualche lacrimuccia.
Da padre ho sofferto anche io. Da poliziotto e soprattutto da sindacalista che ha visto e vinto mille battaglie, ho dato subito animo a questi giovani, che a quell'età non possono e non debbono mai demoralizzarsi: si puó perdere una battaglia, ma la guerra la vinciamo noi.

In un momento in cui il terrorismo si è prepontemente affacciato alle porte di casa nostra, col rischio attentati che ogni giorno aumenta anche in Italia, possiamo permetterci di non assumere nuovi poliziotti e di avere solo da noi una carenza di 18.000 unità? Possiamo avere un clamoroso gap di ufficiali di polizia giudiziaria con 14.000 Ispettori e 9.000 Sovrintendenti in meno?
E' possibile pensare di chiudere presidi di polizia e propagandare per corso anti-terrorismo serio una "truffaldineria" di tre settimane, spacciato per "superiore" al posto di uno di 6 settimane, come da noi proposto, che doveva interessare 12.000 operatori di Volante e Rpc, non 4 gatti?

Evidentemente per il Governo e soprattutto per il ministro Alfano questo è possibile.
Perchè la sicurezza non è una priorità, ma solo un argomento di propaganda nei talk show. Vi assumete, cari signori, una responsabilità senza pari davanti al Paese.
E ne pagherete il conto, questo è chiaro. Come SAP 2.0 non solo non molliamo, ma rilanciamo. La nostra mobilitazione continua...