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Editoriale del Segretario Generale Siamo riusciti da soli, da soli, da soli a scuotere il vespaio della vergogna. Stiamo parlando ovviamente del reato di tortura.
Il gioco subdolo del partito dell'anti - polizia è stato scoperto solo grazie alle coraggiose prese di posizione SAP.
Mente i vertici del Viminale (TUTTI) e gli altri sindacati nascondevano la testa sotto la coperta della pavidità, da soli abbiamo impugnato la spada della difesa dei colleghi, cominciando con la denuncia in sede di audizione alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, il 18 giugno 2014...
Sotto le false spoglie di norma di civiltà si celava un manifesto ideologico contro le Forze di Polizia !! Subito dopo, grazie alla disponibilità del direttore Alessandro Sallusti, siamo riusciti a pubblicare un ampio resoconto della nostra posizione su IL GIORNALE (21 giugno).
Il 22 ottobre e il 24 dicembre dello scorso anno siamo tornati sulla vicenda grazie alla disponibilità del GARANTISTA che ha ospitato due nostri interventi.
Alcuni giorni or sono, esattamente il 18 febbraio, il SAP, unitamente all’ Associazione Sostenitori delle Forze dell'ordine, ha organizzato come è noto un memorabile convegno al Senato della Repubblica e, nel corso del confronto tra forze di maggioranza e opposizione, è riuscito il tentativo di riproporre la questione del reato di tortura. Gettata l'esca, alcuni giorni fa (25 febbraio) il direttore Maurizio Belpietro dava il via in pompa magna ad una apertura a tutta pagina di LIBERO sulla questione, affidando alla penna di Mario Giordano e di Tommaso Montesano, sotto la regia del vice direttore Fausto Carioti, la vergatura dell'intera terza pagina Il giorno seguente sempre LIBERO ha rilanciato la questione con un pezzo di Enrico Paoli che certifica solennemente una cosa:
I DESTINI DI UNA GUERRA PERDUTA SONO STATI RIBALTATI E IL FUTURO, ANCORA DA SCRIVERE, RISIEDE NELLE NOSTRE MANI.

Vi invito a collegarvi al sito internet del SAP e a leggere attentamente, dandone massima diffusione, la nostra relazione, consegnata ai membri della Commissione parlamentare durante l'audizione.
Senza di noi la cosa sarebbe "sfilata" in silenzio! Il progetto di legge era già stato approvato all'unanimità al Senato.
Solo il SAP ha avuto il coraggio o la temerarietà di mettersi contro tutto e contro tutti, scuotendo le coscienze. Tutto ciò reso ancor più difficile dal fatto che il SAP vorticava in pieno ciclone "taroccatura" applausi...
Oggi in Parlamento si parla il linguaggio del SAP. I Deputati utilizzano le espressioni da noi coniate: "Il partito dell'anti - polizia è cosa nostra".
Nella speranza di allungare la lista, ringraziamo Nicola Molteni, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro, Mario Giordano, Tommaso Montesano e anche, su tutt'altra sponda culturale, il direttore Piero Sansonetti e Errico Novi del GARANTISTA che senza censure hanno più volte dato spazio alla nostra posizione.