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Il tema delle garanzie funzionali si intreccia, quest'anno piu' che mai, con la campagna nazionale "Chi difende i difensori?" che il SAP sta portando avanti in varie citta' italiane.
A Bergamo, nei giorni scorsi, si e' svolto un interessante convegno organizzato dalla nostra Segreteria Provinciale dove, assieme ad altri qualificati relatori, ho avuto modo di esprimere e ribadire la posizione che da sempre caratterizza il Sindacato Autonomo di Polizia.
La particolarità della nostra professione, che è stata riconosciuta dal punto di vista normativo con la Specificità, rende ineluttabile la necessità di maggiori tutele per le Forze dell’Ordine che, in ragione dell’attività svolta, si trovano esposte al rischio di incorrere in contenziosi legali in misura ben maggiore rispetto al semplice cittadino.
Qui, come abbiamo più volte detto e spiegato, non si tratta di avere privilegi, ma di impedire di subire dei danni che, talvolta, si configurano come accanimenti.
Alcuni noti casi di cronaca hanno reso evidente questa situazione e non dimentichiamo che in Italia dei Poliziotti sono finiti in galera per un omicidio colposo, caso unico nella giurisprudenza.
Il problema da risolvere è quello dell’iscrizione dell’operatore nel registro degli indagati che, come è noto, porta per il Poliziotto una serie di conseguenze gravi, che vanno dal blocco automatico della progressione in carriera nelle more del giudizio, con relative ripercussioni economiche, sino all’avvio del procedimento disciplinare da parte dell’Amministrazione.
Per questo, forte più che mai oggi nasce l’esigenza di prevedere un nuovo procedimento giurisdizionale per i fatti compiuti nell’adempimento del proprio dovere.
Da anni ci battiamo per una modifica al codice di procedura penale che attribuisca al Procuratore Generale della Repubblica, nel distretto di Corte d’Appello, la competenza a svolgere una previa valutazione (di garanzia) dei fatti aventi origine e causa nel servizio di polizia, con l’introduzione di una particolare forma di archiviazione, richiesta con atto motivato, qualora le condotte degli operatori delle Forze dell’Ordine possano attagliarsi a una qualunque causa di giustificazione (artt.50 – 54 c.p. – legittima difesa, uso legittimo delle armi, adempimento di un dovere, etc.).
Attualmente, anche nelle suddette ipotesi, per servizi di polizia svolti nell’interesse dello Stato, il procedimento prevede una verifica giurisdizionale ordinaria, con tutte le incombenze di natura materiale ed economica che ne conseguono per il singolo operatore.
Per altro, quello che il SAP chiede in materia di garanzie funzionali era già previsto dalla legge 22 maggio 1975, n. 152. Si tratta, quindi, di reintrodurre quelle norme, con tutte le modifiche del caso legate all’attuale sistema processuale penale di tipo accusatorio.
Continueremo a sensibilizzare i cittadini sul tema e cercheremo di coinvolgere la classe politica, pur nella difficile situazione che stiamo vivendo.
Proprio per questo, noi sulle garanzie funzionali non molliamo e non molleremo.
Orgogliosi di essere SAP!

Dal Flash n.49 del 9 dicembre 2013